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Lambrasca e Muso di
porco
(Il processo
Monaco-Viennese e altri - 1948-52)
collana "La Corte!
Processi celebri teramani",
n. 41, Artemia
Nova Editrice, Mosciano Sant'Angelo, 2021, pp.190,
euro 18,00
Il nome di Lambrasca fu per anni
un incubo e una leggenda per quanti risiedevano nel
triangolo Arsita-Bisenti-Castelli e la sua latitanza
faceva paura a molti.
Non tutti conoscevano il suo vero nome, Donato Monaco,
ma tutti sapevano che era stato arrestato per avere
commesso l’omicidio di una donna, il 25 gennaio 1944,
che era evaso dal carcere, era stato riarrestato ed era
evaso di nuovo, era ricercato vanamente da polizia e
carabinieri, diventato imprendibile uccello di bosco,
temuto quanto più veniva a volte avvistato.
Libero Viennese, detto Muso di porco, non era meno
temuto di Lambrasca, ed era altrettanto imprendibile,
specie dopo avere ucciso un carabiniere sulla piazza di
Arsita. Catturato, venne processato, insieme con
alcuni coimputati, e Lambrasca fu giudicato contumace,
fino a quando non venne catturato anche lui, tradito da
un guardaboschi che gli si diceva amico.
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